1918
23 novembre - Esce il primo numero de "II nuovo Trentino".
Fine novembre – Si reca a Vienna per regolare il rimpatrio dei profughi.
Dicembre - Assieme a Conci e Malfatti propone a Vittorio Emanuele Orlando l'istituzione di una Consulta che potesse dare pareri e sottoporre proposte al Governatorato militare del Trentino.
1919
14-16 giugno - A Bologna presiede il primo congresso del Partito Popolare Italiano.
22 luglio - Si reca a Roma, dove incontra il primo ministro Nitti per avere rassicurazioni riguardo alla nomina a governatore civile per il Trentino di Luigi Credaro
12 ottobre - A Trento si svolge l’assemblea costitutiva del Partito Popolare Trentino.
31 ottobre - Viene eletto segretario regionale del PPI.
1920
2-7 giugno - A Roma partecipa ai colloqui dei delegati dei partiti trentini con il governo, vista la paventata divisione del Trentino dall'Alto Adige.
6 luglio - Viene convocato a Roma, assieme a Conci, dal nuovo premier Giovanni Giolitti, che riafferma la volontà del governo di rispettare le autonomie.
26 settembre - Diventa legge l'annessione del Trentino - Alto Adige al Regno d'Italia.
1921
15 maggio - Viene eletto deputato a Roma. Assume la presidenza del gruppo parlamentare del PPI.
24 giugno - Tiene il suo primo discorso in Parlamento.
Luglio - Declina, anche su consiglio di monsignor de Gentili, l'invito del premier incaricato Bonomi a far parte del nuovo esecutivo.
Agosto - Con una delegazione del PPI incontra a Colonia alcune personalità del Centro germanico, tra cui Konrad Adenauer.
8 settembre - Entra nella commissione consultiva per lo studio dell'assetto istituzionale delle nuove province (R.D. n.1319).
1922
14 giugno - A Borgo Valsugana sposa Francesca Romani.
17 novembre - Parla a nome del gruppo popolare per la dichiarazione di voto al governo Mussolini.
21 dicembre - Ha un colloquio con Mussolini, che gli dice: "Intendo trovare l'accordo con i popolari".
1923
12-14 aprile - Al Congresso del PPI di Torino vota l'ordine del giorno che prevede la partecipazione dei popolari al governo Mussolini.
10 luglio - Viene eletto segretario nazionale del PPI in seguito alle dimissioni di Luigi Sturzo.
1924
6 aprile - Viene rieletto deputato.
20 maggio - È Segretario nazionale del Partito Popolare Italiano.
27 giugno - Partecipa alla secessione dell'Aventino.
1925
8 giugno - Porta a Vittorio Emanuele III le richieste dei deputati aventiniani.
28-30 giugno - Ultimo congresso del PPI a Roma.
14 dicembre - Abbandona la segreteria del PPI e la vita politica.
1926
28 gennaio - Lascia la direzione de "II nuovo Trentino" a don Giulio Delugan.
Marzo - Inizia la sorveglianza da parte del ministero dell'Interno. Ogni suo spostamento viene registrato nei registri della questura.
Giugno - Giunge a Borgo Valsugana per un periodo di vacanza. Fa domanda di un passaporto per recarsi a Vichy, in Francia, per cure termali. Mussolini, d'accordo con il prefetto di Trento Guadagnini, scriverà di suo pugno sulla domanda: "Niente passaporto".
1-2 novembre - Le camicie nere devastano la sede de "II nuovo Trentino" a Trento.
5-6 novembre - Assieme al fratello Augusto viene prelevato dai fascisti e sottoposto a un processo sommario a Vicenza.
9 novembre - A Milano si nasconde in casa della signora Carpaneda, figlia dell'onorevole Arturo Baranzini.
22 novembre - Si trasferisce da Milano a Roma, in cerca di un lavoro, sotto il falso nome di Paolo De Rossi. Alloggia dapprima in casa dell'avvocato Ivo Coccia, in via Pompeo Magno, dove incontrerà rappresentanti del partito del Centro tedesco. Poi si stabilisce nell'appartamento del cognato, Pietro Romani, in via XX settembre, quindi in una camera di via Napoleone III.
1927
11 marzo - Parte da Roma per Orvieto, dove prende il treno diretto a Trieste. Nel frattempo il capo della polizia, Arturo Bocchini, manda un telegramma ai prefetti di Ancona, Firenze, Pisa, Bologna, Zara e Fiume, in cui avverte che De Gasperi sta tentando l'espatrio. Alla stazione di Firenze, poco dopo le 23, viene fermato dalla polizia insieme alla moglie.
12 marzo - Per espresso ordine di Mussolini viene condotto a Roma nel carcere di Regina Coeli. Sua moglie viene invece portata al carcere delle Mantellate.
21 marzo - Gli viene concesso di trascorrere qualche giorno in Trentino, anche per assistere il padre malato.
27 aprile - Viene tradotto nuovamente a Roma e incarcerato a Regina Coeli.
18 maggio - Ha inizio il processo contro di lui, nella tredicesima sezione del Tribunale Penale di Roma.
28 maggio - Viene condannato dal Tribunale penale a quattro anni di reclusione e a ventimila lire di multa per tentato espatrio clandestino.
Luglio - La Corte d'Appello accoglie il ricorso e, riconoscendo delle attenuanti, riduce la pena a due anni e mezzo di reclusione e 16.666 lire di multa.
2 luglio - Viene trasferito, per motivi di salute, al Policlinico, quindi alla clinica privata Ciancarelli, in via di Villa Patrizi.
1928
12 luglio – Il vescovo di Trento Monsignor Celestino Endrici ne domanda la scarcerazione al Re, Vittorio Emanuele III.
19 luglio - II Ministero della Casa del Re comunica a Monsignor Endrici che la richiesta di grazia è stata trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
27 luglio - Viene scarcerato, ma rimane sottoposto a un regime di stretta sorveglianza.
1929
1 aprile - Viene assunto come impiegato sopranumerario alla Biblioteca Vaticana.
22 luglio - Muore il padre, Amedeo.
1933
1 gennaio - Pubblica il suo primo articolo sul quindicinale "Illustrazione Vaticana". Per cinque anni, sotto lo pseudonimo di Spectator, cura la rubrica denominata "Quindicina internazionale".
1935
4 settembre - Subisce un intervento chirurgico che lo induce a redigere, prima di entrare in sala operatoria, un testamento spirituale che verrà aperto solo dopo la sua morte.
1938
16 settembre - Ultimo articolo di Spectator su "Illustrazione Vaticana".
30 novembre - Viene chiamato dal prefetto della Biblioteca Vaticana, Albareda, a fargli da segretario.
1939
15 giugno - Viene nominato Segretario della Biblioteca Vaticana.
1941
Novembre - Prendono consistenza gli incontri clandestini con gli amici antifascisti presso lo studio dell’avvocato Giuseppe Spataro.
1942
Luglio - S'incontra a Borgo Valsugana con Enrico Falck, Piero Malvestiti, Edoardo Clerici, esponenti del gruppo neoguelfo di Milano.
29 settembre - Partecipa, a Milano, nell'abitazione di Enrico Falck, assieme a Giovanni Gronchi e altri sedici antifascisti, alla riunione che sancisce la nascita in clandestinità della Democrazia Cristiana.
1943
30 luglio - È presidente della commissione centrale provvisoria della Democrazia Cristiana.
3 agosto - Assieme a Ivanoe Bonomi, Bruno Buozzi, Meuccio Ruini, Luigi Salvatorelli e Giorgio Amendola consegna a Badoglio una risoluzione in cui si reclama "senza esitazioni e senza indugi la cessazione della guerra".
6 agosto - A Milano partecipa a una nuova riunione con gli antifascisti cattolici. Tra gli altri: Falck, Meda, Malavasi, Clerici.
9 settembre - In via Adda, a Roma, prende parte alla costituzione del Comitato centrale di liberazione nazionale, la cui presidenza è affidata a Ivanoe Bonomi.
15 settembre - Si rifugia a Castel Gandolfo per sfuggire al rischio di persecuzioni.
12 novembre - Su "II Popolo" clandestino, con lo pseudonimo di Demofilo, firma il programma per la rinascita del nuovo stato democratico.
Dicembre - Cambia nascondiglio. Prima di Natale raggiunge il Palazzo del Laterano.
1944
8 febbraio - È ancora costretto a cambiare rifugio: si trasferisce nel palazzo di Propaganda Fide.
14 giugno - Parte per Salerno con il gruppo dei sei prescelti dagli Alleati per la formazione di un governo provvisorio.
18 giugno - Viene nominato ministro senza portafoglio nel primo governo Bonomi.
23 luglio - Al teatro Brancaccio di Roma tiene il suo primo discorso pubblico dopo il 1925.
29-31 luglio - Al primo congresso interregionale della Dc a Napoli legge la prima dichiarazione programmatica del partito. È nominato Segretario politico del partito.
11 ottobre - Legge un appello radiofonico "Ai combattenti e ai lavoratori del Nord".
12 dicembre - È ministro degli Esteri nel secondo Governo Bonomi.
1945
1 maggio - Pronuncia il suo primo radiomessaggio agli italiani (del Nord).