Alcide De Gasperi
nel periodo repubblicano
1946
11 aprile. Persuade Fiorello La Guardia, capo della United Nations Relief and Rehabilitation Administration (Unrra), a dirottare in Italia navi cariche di cereali dirette verso l’Inghilterra.
24-28 aprile. Partecipa al I Congresso nazionale della Dc a Roma dove viene confermato segretario del partito.
2 giugno. Alle elezioni per l’Assemblea costituente, in concomitanza con il referendum istituzionale che sancisce la fine della monarchia, è eletto deputato per il collegio di Trento (la Dc ottiene il 35,2% dei voti).
13 giugno. In seguito alla proclamazione della Repubblica gli vengono attribuiti «i poteri di Capo provvisorio dello Stato».
1 luglio. Rassegna le dimissioni da Presidente del Consiglio dei ministri nelle mani di Enrico de Nicola, eletto frattanto il 28 giugno Capo provvisorio dello Stato.
13 luglio. Nasce il II governo De Gasperi, con esponenti di Dc, Pci, Psiup e Pri. Assume l’interim degli Esteri, degli Interni e dell’Africa italiana.
10 agosto. A Parigi, partecipa alla Conferenza di pace pronunciando il famoso discorso «Sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me».
5 settembre. Firma con il Ministro degli esteri austriaco Gruber l’accordo che definisce la tutela della minoranza di lingua tedesca nell’ambito dell’autonomia regionale del Trentino-Alto Adige.
22 settembre. È nominato presidente del Consiglio nazionale della Dc.
18 ottobre. Lascia l’interim degli Esteri a Pietro Nenni.
1947
3 gennaio. Inizia il viaggio negli Stati Uniti, che si concluderà il 15 gennaio, dopo aver toccato le città di Washington, Chicago e New York.
20 gennaio. In seguito alla scissione avvenuta nel Psiup (Roma, 9-11 gennaio) e alla crisi di governo, rassegna le dimissioni, ottenendo un nuovo incarico dal Presidente provvisorio della Repubblica, Enrico De Nicola.
2 febbraio. Nasce il III Governo De Gasperi, con l’appoggio di Dc, Pci, Pri e Psi. Non entrano nel governo il Pri e i ministri socialisti aderenti al Psli (Partito socialista dei lavoratori italiani).
10 febbraio. Firma del Trattato di pace di Parigi.
13 maggio. Rassegna le dimissioni da Presidente del Consiglio in seguito alla rottura politica fra democristiani e socialcomunisti; la spaccatura delle potenze che avevano sconfitto la Germania nazista, l’enunciazione della dottrina Truman (12 marzo) e la proposta del Piano Marshall (5 giugno) provocano, anche sul piano della politica interna, la definitiva rottura dei fragili rapporti con le sinistre.
1 giugno. Nasce il IV governo De Gasperi, con l’appoggio di Dc, Psli, Pri e Pli; per la prima volta, senza la partecipazione del Partito comunista.
15 novembre. Al Congresso di Napoli viene acclamato presidente della Dc.
7 dicembre. La figlia Lucia (1925-1966) entra in convento nella casa romana delle religiose dell’Assunzione.
11 dicembre. Rimpasto governativo: entrano Psli e Pri. Nasce il quadripartito.
1948
18 aprile. La Dc conquista il 48,5% dei voti alle elezioni politiche. De Gasperi viene eletto nei collegi di Trento, Napoli e Roma.
23 maggio. Nasce il V governo De Gasperi, con l’appoggio di Dc, Psli, Pri e Pli.
1949
4 aprile. L’Italia aderisce al Patto Atlantico (Nato), non senza resistenze interne alla Dc, in particolare da parte della corrente «dossettiana», che premeva per una posizione neutrale dell’Italia.
7 novembre. I socialdemocratici lasciano il governo; De Gasperi procede al rimpasto.
1950
27 gennaio. Nasce il VI governo De Gasperi, appoggiato da Dc, Pri e Psli.
maggio. Acconsente alla partecipazione dell’Italia ai negoziati per il Piano Schuman.
4 novembre. A Roma, firma la petizione popolare dell’Unione europea dei Federalismi per promuovere la nascita di uno Stato federale europeo.
1951
18 gennaio. Riceve a Roma il generale Dwight Eisenhower.
15 febbraio. A Santa Margherita Ligure, partecipa, con Carlo Sforza, all’incontro bilaterale Italia-Francia, che segna la conciliazione tra i due Paesi.
3 aprile. Compie settant’anni. La Democrazia cristiana gli dona una villa sul lago di Castelgandolfo.
5 aprile. I socialdemocratici lasciano il governo De Gasperi.
18 aprile. A Parigi, partecipa alla fondazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA).
16 luglio. In seguito a una crisi interna della Dc e del Governo, si dimette da Presidente del Consiglio.
28 luglio. Nasce il VII governo De Gasperi, con l’appoggio di Dc e Pri. Assume l’interim agli Esteri.
settembre. Partecipa, in qualità di Presidente del Consiglio e ministro degli esteri, al Consiglio atlantico ad Ottawa. Il 23 settembre viene accolto a Washington dal presidente americano Truman.
10 dicembre. Partecipa all’Assemblea consultiva del Consiglio d’Europa.
11 e 27 dicembre. A Strasburgo e a Parigi, partecipa alle riunioni dei ministri degli Esteri della CECA.
1952
aprile-maggio. In occasione delle elezioni comunali di Roma, De Gasperi rifiuta fermamente l’idea avanzata dal Vaticano di formare una coalizione elettorale con le destre (monarchici e missini), la cosiddetta «Operazione Sturzo»; si consuma la ‘rottura’ fra De Gasperi e Pio XII. Il 25 maggio i partiti di centro vincono comunque le elezioni.
27 maggio. A Parigi, firma, insieme a Francia, Repubblica federale tedesca, Belgio, Lussemburgo e Olanda, il trattato esecutivo della Comunità europea di difesa (CED).
24 settembre. Ad Aquisgrana, riceve il Premio Carlo Magno. È il primo capo di Stato a recarsi in Germania dopo la fine della guerra.
1953
marzo. Viene approvata la nuova legge elettorale, ribattezzata dalle opposizioni «legge truffa». Chi avesse ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, avrebbe ricevuto un premio di maggioranza pari ai 2/3 dei seggi alla Camera.
7 giugno. Alle elezioni politiche la Dc scende al 40,1% e la coalizione non raggiunge la soglia per il premio di maggioranza.
15 luglio. Si presenta con un nuovo governo «monocolore».
28 luglio. Non ottiene la fiducia alla Camera.
12 agosto. Rinuncia a un nuovo incarico di governo. Il 15 agosto successivo è Giuseppe Pella a formare il nuovo governo.
28 settembre. È eletto segretario della Dc.
1954
24 gennaio. Giovanni Guareschi lo accusa dal settimanale «Candido» di aver chiesto agli alleati di bombardare Roma nel gennaio 1944.
29 gennaio. Pronuncia il suo ultimo discorso alla Camera in occasione delle dichiarazioni di voto per la fiducia al I governo Fanfani.
13-15 aprile. A Milano, si svolge il processo che dimostrerà l’estraneità di De Gasperi alle accuse di Guareschi.
11 maggio. È eletto all’unanimità presidente dell’Assemblea della CECA.
16 luglio. Il Consiglio nazionale della Dc lo nomina per acclamazione presidente del partito.
Il 22 luglio successivo pronuncia per l’ultima volta un intervento alla Direzione centrale della Dc.
19 agosto. Muore nella casa di Sella Valsugana (Trento) e viene sepolto presso il portico della basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma
La cronologia, a cura di S. Malfatti, è tratta da G. Tognon, a cura di, Lezioni degasperiane 2004-2018, Trento, FBK Press, 2018.