Martedì 16 agosto, ore 18
Confini. Bene e male, tra religione e laicità
Incontro con Gabriella Caramore
Pieve Tesino - Colle di San Sebastiano
“Ho voluto guardare alla posizione di chi sta sul limitare delle cose, non per amore della inappartenenza, ma per fiducia che si possa, esitando, dilatare sguardi e conoscenza”. È l’esperienza religiosa intesa come “confine” da Gabriella Caramore, scrittrice, filosofa e da molti anni conduttrice di “Uomini e profeti”, la più seria e aperta trasmissione radiofonica di riflessione sulla religione dei palinsesti italiani.
Il confine è un “luogo fecondo per conoscere il proprio tempo e la propria storia” e per intuire “oltre ciò che arriviamo a comprendere, per guardare a quel luogo che alcuni chiamano Dio”. Ma è un confine che non costituisce un tratto di demarcazione, magari di chiusura. Anziché disegnare un bordo, il confine può essere “stazione di infinite metamorfosi, di multiformi configurazioni”.
È così che il cammino lungo il confine, lo spingersi verso un limite estremo dell’ignoto, può iniziare ai territori della trascendenza, ma anche arricchire lo sguardo sulla concretezza storica e mettere in guardia da molte insidie. Prima fra tutte la tendenza, figlia della paura della relazione, di imporre un comportamento invece che testimoniare la fedeltà ad un messaggio.